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Perchè le istituzioni vogliono affossare il fotovoltaico?

Preventivi Fotovoltaico, Istituzioni e Fotovoltaico: una relazione difficile!!!

Siamo oramai al ridicolo....

dal 9 Agosto 2013 è stato deciso di applicare un DPR del 1972 senza dare l'opportuna notizia alle aziende del settore che sapendolo sarebbero potute essere chiare con i Clienti che avevano deciso di installare un impianto fotovoltaico.

Per installare un impianto FV è necessario fare domanda ad Enel che richiede 100 € oltre IVA (21%) per l'istituzione della pratica e almeno altri 100 € oltre IVA per l'accettazione del preventivo di allaccio.

Prima della fine degli incentivi, dove era importante avere la misura istituzionalmente riconosciuta da ENEL-GSE, l'ENEL installava a tutti coloro che acquistavano un impianto FV e facevano richiesta di incentivi (praticamente tutti) un secondo contatore e la spesa di tale installazione e del contatore erano parte integrante della spesa relativa all'accettazione del preventivo stesso.

Dalla fine degli incentivi, molti utenti, scegliendo lo scambio sul posto, non hanno più la necessità di installare tale secondo contatore....eppure....il costo relativo alla accettazione del preventivo ENEL non è stato diminuito (al meglio il Cliente se la cava con altri 121 € compresa IVA). Eppure il servizio di ENEL risulta essere diverso, meno oneroso, sia per i materiali impiegati che per la manodopora....In Italia NON CONTA, si paga uguale!!!

Avevamo accettato questa cosa a malincuore ma non avevamo sentito la necessità di denunciarlo, ci eravamo turati il naso ed avevamo deciso di tirare avanti.

Intanto il prezzo degli impianti è sceso, l'introito per chi installa anche, e ci eravamo detti che il fotovoltaico non sarebbe più stato un investimento determinante un guadagno netto ma un investimento per un risparmio per sempre.

Cosi con un po di difficoltà siamo riusciti comunque a far capire al Cliente che installare un impianto FV sul tetto della propria casa è una azione che permette di risparmiare, di essere più ecologici, di mettersi al riparo dai continui aumenti dell'energia elettrica che, al contrario di ciò che viene detto sui media, aumenta sempre (vedi sito AEEG) e non a causa dell'immissione di energia elettrica da fonti rinnovabili quali anche il Fotovoltaico ma a causa della intriseca dipendenza dell'Italia da fonti fossili non nazionali.

Intanto rimanendo solo lo Scambio sul Posto, le istituzioni (Stato, AEEG, GSE), indipendentemete da quali esse siano, si sono impegnate nel modificare lo stesso a tutto vantaggio delle loro casse. Hanno ridotto di un terzo gli acconti semestrali in modo da mantenere il più tempo possibile i soldi (ricavati dalla vendita a prezzi pieni della nostra energia) nelle loro banche è maturare dunque gli interessi, non contenti le "nostre" istituzioni hanno deciso di allineare il controvalore in euro dell'energia scambiata al Prezzo Unico Nazionale e non più al valore del costo dell'energia espressa in bolletta adducendo che mantenedo tale sistema sarebbe stato troppo complesso (dicasi nel 2013 nell'era della tanto sbandierata informatizzazione dei servizi pubblici e non nel 1870 quando i conti si facevano con il pallottoliere) continuare in questo modo.

Abbiamo accettato l'allineameto al PUN dicendoci che comunque restava, dello scambio sul posto, la restituzione dei oneri per i servizi di rete dell'energia elettrica scambiata.... in una delibera dell'AEGG anche questa è stata rivista è il calcolo di tale controvalore in € verrà fatto su base media e non più su base individuale.

Tutto queste novità sullo Scambio Sul Posto non hanno intaccato, ancora, la sua validità. Certo si potrebbe pensare che l'energia elettrica da me prodotta ed immessa in rete valga come quella acquistata dal mio vicino di casa (che usa la mia energia) o poco meno ma si sa siamo in Italia.....paese di furbacchioni....

Ci siamo detti che comunque il Cliente che sceglie lo Scambio sul Posto e la detrazione Fiscale (fintanto che ci sarà...) vedrà tornare i soldi spesi per la bolletta nell'anno successivo di quando l'aveva pagata e questo permetteva al fotovoltaico di essere un ottimo investimento comunque, e così è!!!

Nel mese di giugno 2013 è arrivata a tutti i Soggetti Responsabili con un impianto FV in Conto Energia (incentivi) una richiesta di pagamento a favore di ENEL per gli oneri di lettura dei contatori elettronici di produzione. Questo pagamento è un servizio e NON dipende dalla taglia di impianto cosi chi ha installato un piccolo impianto anche da 1 kWp si è trovato a dover pagare un servizio di lettura del contatore nella medesima quantità di chi ha installato un impianto FV da 1, 2, ....100, 1000 MWp. C'è da precisare che tale pagamento era previsto ma mai applicato dal 2007 ad oggi quindi ne eravamo a conoscenza....si poteva però tenere conto che 12 € ogni sei mesi sono non trascurabili per impianti piccoli e totalmente trascurabili per impianto di dimensioni maggiori....ma si sa siamo in Italia, paese di lobby occulte!!!

Arriva Agosto, molte aziende chiudono, ci si rilassa un po, NON è così per le istituzioni che dovrebbero rappresentarci e tutelarci...... In stile classicamente Italiano l'8 Agosto 2013 si decide di applicare un DPR del 1972!!!!! Il soggetto responsabile che installa un impianto FV e presenta dunque il regolamento di esercizio ad ENEL dovrà apporre una marca da bollo di 16 € per ogni 100 righe di tale regolamento. 100 Righe sono circa tre pagine secondo il formato usato da ENEL; sapete quante pagine sono necessarie per scrivere il regolamento di esercizio stilato da ENEL e non modificabile? Minimo, per un impianto FV da 1 kWp, sono 22!!!! Piene di spazi vuoti!!!! Cosi il Soggetto Responsabile di un impianto da 1 kWp dovrà apporre, oltre che la sua firma, anche 8 marche da bollo da 16 € cadauna!!!!! Dunque ciò che prima era limitato agli impianti FV con potenze sopra 20 kWp ora è comune a tutte le taglie di impianto con in più la necessità di conteggiare come pagine da vidimare amministrativamente tramite Marca da Bollo, anche gli allegati......

Ci hanno avvertito di tutto ciò? Ci hanno dato la possibilità di dire al Cliente che oltre ai primi 121 €, ai secondi oramai ingiustificati 121 € (minimo) avrebbero dovuto sostenere anche la spesa di altri 128 € in MARCHE DA BOLLO (alla faccia della deburacratizzazione del rapporto Cittadino-Stato)? Ovviamente no!!!!! Cosi facendo ci faranno passare per ladri (oppure come Aziende poco serie) con chi precedentemete ci aveva dato fiducia. Invece poco serie sono le Istituzioni che mentre sbandierano da una parta la riduzione (?) delle tasse, dall'altra mungono i settori produttivi di questo paese quali le aziende che si sono occupate di energie rinnovabili.

Si potrebbe dire che gli incentivi del passato ci hanno aiutato....aiutato chi? Quanta IVA ha incassato lo stato grazie agli impianti venduti? Quanta IRPEF di nuovi addetti del settore? Quanta IRAP? Quanti minori sanzioni Europee? Quanto risparmio in acquisto di Petrolio-Gas ed derivati? Quanta CO2 risparmiata? Quanti occupati tra ingegneri archietetti e periti impegnati nell'espletamento delle pratiche burocratiche per le autorizzazioni comunali? Insomma Quanto INDOTTO positivo in un tempo in cui la crisi erodeva ed erode la ricchezza di istituzioni, aziende e privati?

Così oggi un impianto FV ad uso familiare può costare 5000 €, se per i soli oneri ENEL e similari se ne mungono ai Clienti e alle Aziende minimo 370 €, come potremmo rimanere competitivi e convenienti? Vi pare onesto? Vi pare congruo?    

Perchè tanto accanimento terapeutico nell'affossare con determinazione e precisione chirurgica questo settore?

Ingoiamo anche questo a malinquore, aspettandoci un'azione di difesa di e per tutti noi nelle opportune sedi da parte di chi crede che questo settore risulti strategico per lo sviluppo che tutti, anche quelli che lavorano per la distruzione del settore, associano alla parola SOSTENIBILE!

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